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Il sonno dei bambini

Il sonno dei bambini e le preoccupazioni dei genitori

A molti genitori sarà certamente capitato: stai mettendo tuo figlio sul suo lettino se ce l’hai in braccio o stai uscendo dalla stanza e una vocina “mammmmmma” ti blocca: NO! ANCORA NON DORMI…. e lì un po’ per la stanchezza un po’ per l’esasperazione, un po’ perchè si è sempre fatto così, il figlio passa dal suo letto al lettone di mamma e papà.
E il “danno” è fatto! Dormire nel letto con mamma e papà è un’esperienza stupenda, meravigliosa che ogni bambino deve fare, ma proprio perchè sia una bella esperienza non deve essere la quotidianità altrimenti perde il suo fascino.Il problema che come genitori ci si trova ad affronatre è che l’alternativa al lettone è il pianto o il capriccio costante e continuo del proprio bambino: vederlo così sofferente e piagnucolante non fa bene al cuore di un genitore, mette in grande difficoltà l’istinto di protezione di qualsiasi genitore. E ti fa fare l’opposto di quello che faresti se non fosse figlio tuo.
Ma è possibile accompagnare al sonno un bambino in modo che riposi tutta la notte senza pianti? La risposta è SI.
Prima di passare a come poter fare, è necessario dare alcune informazioni. Il sonno è importante per qualsiasi essere umano. A maggior ragione lo è per un bambino. Nel sonno il cervello di un bimbo è impegnato a produrre una serie di nuove cellule cerebrali e di connessioni neuronali necessarie allo sviluppo:
mentale
emotivo
fisico

Un bimbo che non dorme in modo continuo e corretto, diventa invece facilmente irritabile e svuotato di energie. Paradossalmente, poi, se è molto stanco, tende a innervosirsi ancora di più: condurlo al sonno sarà un’impresa sempre più difficile per i genitori. L’addormentamento, pur essendo un naturale bisogno fisiologico, necessita di un ambiente sereno cioè un ambiente con poche tensioni e un clima di famiglia accogliente.
Ecco 3 verità assolute, incontrovertibili che valgono per tutti i bambini del mondo:

  1. Ogni bambino ha il “suo” sonno, determinato da diverse variabili, come i fattori genetici, ambientali e psicologici. O anche dall’instaurarsi involontario di cattive abitudini. Proprio per questo ogni bambino richiede un suo modo ‘personalizzato’ di essere condotto alla nanna.
  2. I genitori aumentando sempre più la consapevolezza di ciò che trasmettono al bambino delle loro giornate e delle loro vicende, individuali (lavorative, amicali, con famiglie d’origine, ecc…) e di coppia (incomprensioni, gesti di insofferenza, comunicazione aggressiva o svalutante verso il coniuge, ecc…) potranno notare le differenti modalità di addormentamento a seconda delle tensioni/emozioni trasmesse dai genitori.
  3. In una famiglia si può stare bene tutti, sia i figli che i genitori. Quando un genitore non dorme per mesi, per anni il suo equilibrio psicofisico, la sua capacità affettiva, la sua competenza nell’intercettare i bisogni del figlio calano.

Ecco le 10 buone regole prima di andare a dormire:

  1. Il bambino deve sentirsi adeguatamente stanco.
  2. Non far arrivare il bimbo alla sera irrequieto.
  3. Se non necessari, evitate di offrirgli prima della nanna, dei liquidi.
  4. Utile un bagnetto caldo (max 30°) alla sera, che concilia il sonno.
  5. Un altro fattore è quello (se si decide di fargli luce in cameretta), di mettergli una lampada notturna lieve.
  6. Prima della nanna inoltre, è meglio proporre solo giochi tranquilli.
  7. Mettere via i giochi con lui prima della nanna
  8. Evitare giochi motori, cartoni animati con immagini molto veloci e suoni aggressivi.
  9. Mantenere l’ora fissa.
  10. Creare regolarità nelle abitudini (denti, pipì, pigiama, storia, lucetta accesa, ecc…).

 

Non serve a nulla…anzi:
  • Permettere al bambino di stabilire quando è ora di andare a letto;
  • Minacciare e picchiare;
  • Ricordare al bambino il fatto che dorme poco;
  • RIMPROVERARE!!!

Il fattore fondamentale è la tranquillità, la sicurezza e la fiducia in se stessi e nelle proprie modalità educative da parte dei genitori.

Dott.ssa Maria A. Romano

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